Intervista a Paolo Bertelli

Caro Paolo, innanzitutto grazie per il tempo concesso.

Benvenuto alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.

Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio ma anche del te non scrittore, il Paolo quotidiano.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 🙂

1 – Nemesi è il tuo cavallo di battaglia? Vuoi parlarcene brevemente?

Sì, diciamo che per adesso è il mio unico cavallo, quindi sto cercando di farlo galoppare il più possibile. Gli altri sono racconti brevi, quindi più assomiglianti a Pony…
Nemesi è un fantasy atipico, ambientato durante la prima Guerra Mondiale. Non segue la trama classica dei fantasy, non ci sono orchi, folletti o eserciti mostruosi. C’è la guerra, quella vera, che ha segnato la nostra epoca, che ho cercato di fondere con la trama che avevo in mente dove mistero, azione e anche un pizzico d’amore si rincorrono fino a un finale che lascia aperti diversi scenari futuri. Ho cercato anche di far riflettere il lettore sulle distruzione che sta perpetrando l’uomo verso se stesso e l’ambiente che lo circonda. I protagonisti, Erik e Amanda, si troveranno a dover combattere contro forze più grandi di loro, dove la stessa storia della civiltà umana verrà messa in discussione. Si accorgeranno quanto il confine tra luce e tenebra è labile e sottile.

2 – Da dove nasce l’esigenza di scrivere?

Non ci sono ragioni psicologiche, non sono così complicato. Ok, ti dico la verità. Il primo racconto che ho scritto è stato un comico / demenziale per il semplice gusto di prendere in giro il fantasy in un’epoca dove, prima il gioco da tavolo e successivamente i film della saga il Signore degli Anelli ci avevano invaso le esistenze. E io, per vendicarmi, ci costruii sopra qualcosa che li prendesse per il cu… in giro! Il delirio fatto racconto tra l’altro è pubblicato su Wattpad, titolo: Diario di Bordo. Fatta questa breve parentesi, all’epoca mi chiesi: e se questa diventasse una storia seria? Mi ricordo che scrissi il prologo, poi lo lasciai lì, dentro un cassetto per un bel po’ di tempo, ma non mi venne mai in mente di buttarlo. A me piace creare, disegnare, far macinare il cervello. A lavoro mi dicevano sempre che ero quello che sapeva scrivere (pensa un po’ come son messi male…) e quindi quando c’era da presentare degli articoli sulla ditta e sui lavori fatti toccava sempre a me… adesso a maggior ragione. Semplicemente, un giorno, iniziai a scrivere. Da questo primo passo poi è nata la voglia di farlo con l’esigenza di cercare di far riflette il lettore sulla realtà che ci circonda, nonostante sia un fantasy ambientato in un’epoca passata. Ma la storia si ripete e il passato ritorna, come ci stanno dimostrando, purtroppo, gli ultimi eventi.

3 – Nemesi è la tua prima pubblicazione o avevi già affrontato il pubblico con un qualche scritto?

No, è la mia prima pubblicazione e speriamo che non sia l’ultima!

4 – I libri di Foyles… di cosa si tratta?

E’ un racconto breve nato anch’esso per caso. Volevo partecipare a un concorso di racconti brevi fantasy, che tra l’altro poi fu annullato. Mi è sempre piaciuta Londra, poi a causa della pandemia non ho potuto ancora visitarla, ma verrà l’occasione ed è stato spontaneo ambientare il racconto in questa città. Ovviamente anche in questo caso ho preso uno spicchio della Londra reale e ci ho costruita sopra questa storia di quattro ragazzini attratti da una strana e ipnotica musica che li farà entrare nella libreria di Foyles, anch’essa realmente esistente. Lì, accadrà qualcosa che probabilmente cambierà le loro vite. E accadde qualcosa anche a me quando scrivevo questa storia. Fui anch’io catturato dallo strano libro presente nel racconto, un libro dove le storie non finiscono mai, mutano continuamente, che non ha un autore, né un inizio, né una conclusione. Così mi ci affezionai e decisi che sarebbe diventato un racconto lungo, perché tra quelle duemila parole che lo compongono, ci sono un sacco di storie da raccontare.

5 – Hai altri progetti per il futuro o stai già lavorando a qualche altro scritto?

Sto scrivendo il seguito di Nemesi, poi sarà la volta dei Libri di Foyles e poi vediamo. Chissà che non mi venga a mente qualche altro racconto breve da trasformare in storia.

6 – Stai collaborando con il gruppo Simposio2021, perché e in cosa consiste questa condivisione?

Li ho conosciuti su Instagram per caso, grazie a “NEMESI”, se ci penso bene. Quindi come libro, qualcosa di buono l’ha fatto! È una collaborazione spontanea, dove possiamo condividere le nostre esperienze, i pensieri, ciò che abbiamo studiato e imparato dalla vita. È bello anche avere la certezza che esistono ancora delle persone con cui si può scherzare ma fare anche un dialogo serio e costruttivo… purtroppo è una cosa da non dare così per scontata.

7 – Un chimico che scrive. Mi fa pensare alla canzone “Un chimico” di De Andrè? La conosci? Ti ci rivedi?

Non la conoscevo, ne ho letto il testo per rispondere alla domanda. Ma è un chimico cieco questo, poverino. Non lo sa che c’è della chimica anche nell’attrazione tra due persone e quindi nell’amore? Il chimico deve essere curioso e aperto a tutto ciò che il mondo gli propone e quindi, soprattutto a questo sentimento. Anche perché, prima che chimici o muratori o commercialisti o tutto ciò che vuoi, siamo persone la cui forza trainante è proprio l’amore, in tutte le sue versioni e significati. Mettiamola così. Io sono un chimico che ama.

8 – Dicci qualcosa che non sappiamo sulla chimica.

Credo che ancora ci sono tante cose che non sappiamo e che non so neppure io, ovviamente. Magari il Vibranio e l’adamantio esistono davvero, dobbiamo soltanto scoprirli o crearli. Così come prima o poi esisteranno forme di energia pulita e illimitata. L’unico dubbio è se quel giorno, ci saremo ancora. Troppo volte la chimica è stata utilizzata come mezzo per uccidere ma si trascura che è il principale motore della vita e del ciclo di vita della natura, che si produce e consuma tramite reazioni chimiche. Mi viene il dubbio che quello che non sappiamo (ma in realtà, purtroppo, non è così), è che va utilizzata nella maniera giusta.

9 – Scrivi di giorno o di notte?

Scrivo in qualsiasi momento abbia uno squarcio di tempo libero. Può essere in pausa pranzo, la sera, la mattina presto, in ogni momento. Non ho relegato la scrittura a un momento della giornata ma lascio a lei il comando delle operazioni e l’ispirazione.

10 – Hai pubblicato con CE o in self?

Tramite la Brassotty Agency, l’agenzia con cui sono sotto contratto, ho pubblicato con una CE, la Pluriversum Edizioni.

11 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Per fortuna ho più di una passione e questo mi porta a non annoiarmi mai anzi, al dover scegliere di volta in volta cosa fare. Per fortuna, una delle mie passioni è il lavoro, mi da entusiasmo e non mi pesa alzarmi presto la mattina. Vado in palestra, mi piace godermi la natura e quindi amo le passeggiate / scalate nei suoi meravigliosi luoghi. Ho la passione per il disegno, dai fumetti agli autoritratti e ovviamente della scrittura. Poi, datemi un Lego da 3000 pezzi da costruire e sono felicissimo, magari accompagnato da qualche Spritz di contorno e un film Marvel da sottofondo.

12 – Cosa ti fa paura?

Per quanto la religione cerchi in tutte le maniere di consolarci, ma l’unica cosa che mi fa paura è la morte.

13 – Libero arbitrio o destino?

Sono per il libero arbitrio perché la maggior parte delle volte il destino ce lo creiamo da noi. Poi a volte accadono degli eventi talmente inaspettati che ti danno da pensare che sia proprio il destino e che non c’era da farci niente. Ma sono eccezioni.
Una canzone recita: “non c’è modo di fuggire, quando sei un piccolo uomo, nella rete del destino cadrai.”

14 – Chi è Paolo?

Paolo è Erik, il protagonista del mio libro. Dubbi, speranze, incertezze, visione della vita e dei sentimenti. Forse per semplicità, ma non a caso ho scritto questo libro in prima persona. Ciò che fa e che dice Erik è come mi sarei comportato io al suo posto. Quindi se qualcuno è curioso di sapere chi sono, si compri il libro!
Dopodiché sono anche un soggetto a cui piace scherzare e far ironia su tutto e tutti. Il “Diario di Bordo”, presente su Wattpad, ne è diretta testimonianza e conseguenza della mia scellerataggine. Lo dovrei anche sistemare in molti punti, ma per adesso lascio che la mia coglionaggine vaghi così per la piattaforma.

15 – Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu?

IT! Ma che cavolo Stephen King è un genio!

16 – Ti senti più un intervistato o un paziente in terapia, a causa di queste domande?

Mi sento a mio agio. Poi, se questa risposta significa che allora ho bisogno di un terapeuta perché non dovrei sentirmi a mio agio ma sotto esame, allora rispondo… e chi non ha bisogno di un terapeuta?

17 – Sei anche su Wattpad, giusto? Lo ritieni utile? Cosa consiglieresti a chi vorrebbe iscriversi su questa piattaforma?

Come tutte le cose fatte dalle persone, Wattpad non è assolutamente perfetto, ma proprio per questo lo consiglio! (chiamate un terapeuta! Cosa sta scrivendo questo qua!). Troverete utenti il cui unico interesse è farsi leggere per avere complimenti e non vogliono critiche fino a eleggersi novelli Dante, ma anche persone capaci, in grado di darti una mano e farti migliorare sotto molti punti di vista. Sta a chi vuol iscriversi lasciarsi trascinare da una o l’altra corrente. Io consiglio sempre di tenere più in considerazione le critiche dei complimenti. In questo modo, ne trarrete sicuramente benefici.

18 – Se Wattpad fosse tuo, cosa cambieresti?

Bisognerebbe che, chi vuole organizzare contest o eventi di lettura all’interno della piattaforma, debba prima avere il benestare dai famosi Ambassador cosicché possano attuare un controllo e un filtro verso certi utenti che è davvero imbarazzante che possano prendere certe iniziative.
Detto questo, mettetevi l’animo in pace. Su Wattpad ci sono soprattutto aspiranti scrittori e pochi lettori, quindi la vostra storia ne se la cag… ehm non la considererà nessuno a meno che non partecipiate a scambi di letture o contest vari. Ciò vuol dire che bisogna avere anche una certa quantità di tempo da dedicarci. In tal caso, sicuramente farete conoscenze utili e belle e poi chissà…

Grazie per la disponibilità e per la fiducia.

Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

In collaborazione con briciolacreation

https://www.instagram.com/briciolacreation/

Intervista a Paolo Bertelliultima modifica: 2022-07-12T17:05:28+02:00da pabproject
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