Intervista a Marco Corsa

1 – “La Leggenda della Bocca d’Oro”. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?

Buongiorno Fabio. Innanzi tutto ti ringrazio del tempo che mi hai dedicato. Questa prima domanda significa che almeno hai visto chi sono e cosa faccio. Ne sono lusingato. I miei libri sono stati tre, fino a giugno, poi una casa editrice ha chiuso.

“La leggenda della Bocca d’Oro” è la trascrizione di un sogno che ho fatto, con delle aggiunte. L’ambientazione è l’isola di Gozzo, vicino Creta, alla fine della seconda Guerra Mondiale. Si tratta di una storia d’amore tra un soldato della marina Britannica e una ragazza del luogo. La Bocca d’Oro è un “non luogo” che può essere trovato solo da chi è in pericolo di vita, per salvarsi, o da chi ne conosce perfettamente l’ubicazione. Il tenente Kastriokis è un incursore, che comincia la missione per preparare il bombardamento della base tedesca che si trova sull’isola, ma non è stata evacuata per case di forza maggiore. Alla fine quell’isola diventerà la sua casa, coinvolgendolo in maniere inaspettate.

È una storia d’amore scritta da un uomo, quindi mancano i cliché che forse spingono un po’ di più prima che il libro venga sfogliato, ma chi l’ha fatto non si è pentito, per prima la mia editor, che l’ha amato. È stato pubblicato da Publishingdiamonds, che è un consorzio internazionale, ma la distribuzione è solo su Amazon.

2 – Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

Per me non nasce. La storia è nell’aria, parafrasando qualcuno meglio di me, tu la cogli e spinge per uscire. Se vogliamo cambiare un po’ la domanda: Da dove nasce l’idea di scrivere un libro tecnico? La risposta è più interessante. A settembre 2019 avevo la prima versione de “La Leggenda della Bocca d’Oro”. Le mie revisioni si limitavano a pochi ritocchi e pensavo che fosse pronto. Lo pubblicai in self. Mi ha salvato la domanda: ma chi pubblica, cosa fa?

Ho comprato i primi manuali di scrittura creativa, pubblicazione, cercato i siti. Insomma ho studiato e ho iniziato a vedere cosa dovesse essere aggiunto.

3 – Stai lavorando ad altro, al momento?

Ora sto cercando di ripubblicare i due libri della casa editrice che ha chiuso. Ho terminato una storia sui pirati ottomani del 1680 e la devo revisionare, ne sto terminando una sui pirati spaziali. Ho un fantasy che uscirà con Sàga edizioni e un giallo ambientato nel Regno di Napoli che è pronto, ma deve essere pubblicato con l’editore adatto.

4 – Chi è Marco?

Leggendo un libro ho scoperto di essere un multipotenziale sequenziale. Sostanzialmente sono uno che si impegna in tanti campi, ma uno per volta. Ci sono stati: la scrittura, la musica e la programmazione. Domani chissà.

5 – Cosa fai nella vita?

Sono tecnico dei server, praticamente dei computer più grossi.

6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

In questo momento della vita è la scrittura. Mi mette in contatto con il mio io più profondo. Quando scrivo entro in una specie di trance vigile. Sta succedendo anche ora. Poi magari qualche scienziato scoprirà che si attiva l’area del cervello vattelapesca che rilascia la sostanza tal dei tali, ma non importa. Mi piace e me la godo.

7 – Cosa farai da grande?

Chi lo sa? Magari scriverò, magari suonerò il triangolo.

8 – Libero arbitrio o destino?

Libero arbitrio, ma se perseveri il colpo di c è solo questione di tempo.

9 – Hai pubblicato in self o con CE? Vuoi raccontarci la tua esperienza?

Entrambe. L’esperienza di aprire la mail e vedere che il tuo lavoro è piaciuto è entusiasmante. Oggi aspetto che sia entusiasmante un contratto senza problemi. Le ce fanno molto, ma i miracoli no, comunque le cercherò sempre, perché il personal branding non è tra le cose che mi riescono meglio e nel self devi essere capace di far capire che non sei capitato lì per caso. Quindi cerco di delegare la promozione e la vendita.

10 – Vuoi parlarci un po’ anche delle pubblicazioni passate?

Visto che le pubblicazioni più recenti sono state momentaneamente “falciate” dalla disavventura che ti ho detto, al momento ho “fuori” solo il mio primo romanzo e sono anche nella raccolta “Come NON uccidere l’ambiente” di PAV e “Racconti Gialli Thriller” volume 1 di Historica, mentre, in self, sono uno degli autori e curatori della raccolta: “Dentro una Bolla: adolescenza”. Quest’ultima, come quella di Pav è stata fatta per beneficenza.

11 – Ho visto che hai pubblicato anche le versioni tradotte in inglese, ne è valsa la pena? Hai fatto da solo o con un aiuto?

È un lavoro che non farei mai per altri, mi azzardo a farlo per me, perché non devo “tradurre” l’autore. Ho lavorato per l’O.N.U. e tuttora mi tengo in allenamento seguendo le serie TV in lingua. Succede che mi leggano gli stranieri, come che paradossalmente lo facciano gli italiani. Se per valerne la pena intendiamo un motivo economico, stendiamo un velo pietoso. Se invece vedo arrivare qualcuno che non riuscirebbe a leggermi in italiano… le cose cambiano.

12 – Quante copie hai venduto dei tuoi libri?

Poche, vedi la nota dolente “Personal Branding”

13 – Cosa ti fa paura?

Qualche malattia che ti rendesse dipendente da qualcuno o non autosufficiente.

14 – Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu?

Leggo tanti libri scritti bene, anche di generi a me lontani, ma questa sensazione non mi è mai sorta.

15 – Ti senti più un autore o un paziente in terapia, a causa di queste domande?

Autore e tra parentesi sono a mio agio. Se volevi essere cattivello dovrai impegnarti di più.

16 – Ho notato che ci sono molte foto tue su Instagram, come mai questa scelta?

Instagram ha una comunicazione più visuale. La foto è quasi d’obbligo, ma permette una buona interazione discorsiva. Non ho amato molto Pinterest e men che meno TikTok, che sono troppo rivolti alle foto e ai video. Sono anche su Linkedin, dove sto rivolgendomi prevalentemente al mercato inglese. Per ora ho solo capito che gli squali, cioè coloro che vogliono i tuoi soldi, sui siti italiani sono gli editori a pagamento, mentre sul mercato inglese sono i promotori digitali nigeriani. Non mi chiedere perché. So solo che non mi avranno mai!

17 – Sbirciando ho visto che sei anche su Wattpad, giusto? La credi una piattaforma utile per farsi conoscere?

Molto utile l’interazione. Ultimamente si sta evolvendo molto in senso tecnico. La mia risposta sarebbe stata questa, ma ultimamente ho visto un video di Chiara Beretta Mazzotta, uno dei guru degli agenti letterari, e analizzava il fenomeno letterario “Fabbricante di Lacrime” di Erin Doom. Per farla breve il libro è il più venduto dei primi mesi del 2022 e l’autor* è uscit* da Wattpad. Fino a ora Wattpad significava il suicidio editoriale di un libro. Un editore sa che le possibilità di vendita di un emergente si aggirano su una media di 150 copie. Da lì vengono le scelte per quanto riguarda editing e cdb (da fare o no). Qualcuno non fa neanche le copertine. Credo li chiamino libri bulk. Se ai costi e alle basse vendite l’editore doveva anche aggiungere che qualcuno aveva già letto una copia, anche non editata, e probabilmente non avrebbe comprato la versione cartacea… va da sé che scegliere di investire diventava complicato.

Rispetto a prima vedo tanti che mettono delle “call to action” ai libri pubblicati su Amazon.

Credo che le prossime generazioni di scrittori stiano crescendo su Wattpad.

18 – Sei anche un lettore? In caso, ci dici un romanzo che ti è piaciuto e uno che non ti è piaciuto.

Una volta ho iniziato un libro di uno straniero. Poverino: l’italiano era improponibile. Non dirò il titolo perché non è giusto. Chi si siede e scrive ha diritto a un minimo di rispetto, finché non lo perde credendo di aver scritto il capolavoro da osannare. Il libro che mi è piaciuto? Sempre l’ultimo. Ho letto Pinocchio e a chi mi parla di favola, ha ragione, ma gli sceneggiatori Disney ci hanno lavorato molto a renderlo “per bambini”.

Intervista a Marco Corsaultima modifica: 2023-03-22T19:45:42+01:00da pabproject
Reposta per primo quest’articolo