DA COSA NASCE COSA

Heart of darkness (Cuore di tenebra, in italiano) è un racconto del 1899 dello scrittore polacco-britannico Joseph Conrad.

Egli, nato nel 1857, all’anagrafe Józef Teodor Konrad Korzeniowski, viene considerato tra i più importanti scrittori moderni in lingua inglese, nonstante quella fosse la sua terza lingua.

In quasi tutti i suoi scritti, ambientati in luoghi esotici, vengono evidenziati dubbi dell’animo umano, dell’uomo civilizzato in confronto agli abitanti di terre selvagge.

In Cuore di tenebra, infatti, viene messa in forte dubbio, quella che veniva considerata all’epoca, la positiva influenza dell’imperialismo, rispetto i paesi colonizzati, arrivando addirittura ad avanzare questioni polemiche riguardo il razzismo. Per l’autore non c’era differenza tra i popoli civilizzati e i cosiddetti selvaggi.

Sembra scontato parlarne ora, ma per quel periodo storico fu una notevola svolta del punto di vista occidentale.

Da questa sua opera nasce, traendo liberamente spunto, il film Apocalypse Now, del 1979, di Francis Ford Coppola.
Ispirato al lavoro di Conrad ma ambientato in Vietnam, questa pellicola viene definita come una delle migliori rappresentazioni della guerra e del dilemma morale tra bene e male, tra dominatore e dominato, tra vincitore e sconfitto. In questo particolare caso viene messo in evidenza quanto il punto di vista del disertore (cattivo, folle, ribelle) possa in realtà essere ricollocato, soprattutto messo in contrapposizione al sicario (che rappresenterebbe il bene, colui che segue le regole), rappresentando la naturale difficoltà dell’uomo nel separare il bene dal male in modo netto.

“Charlie don’t surf!” è una delle citazioni più famose del film. Charlie, che sarebbe il nome in codice che identifica i Viet Cong, non fa surf. Non lo fa perché non è il suo campo, non lo conosce, è di un altro popolo. I Vietnamiti non sono americani, non surfano. La loro cultura è distante da quella imperialista e dominante dell’America. La loro storia è diversa.

Questa citazione diviene talmente tanto importante da scatenare nel gruppo musicale “The Clash” l’impulso nel pubblicare, nel 1980, un brano che porta come titolo proprio “Charlie don’t surf”, slogan delle contestazioni agli Stati Uniti per la politica estera. Un inno contro l’imperialismo americano.

“Everybody wants to rule the world
Must be something we get from birth
One truth is we never learn
Satellites will make space burn”

In italiano:

“Tutti vogliono dominare il mondo
Deve essere qualcosa che vogliamo dalla nascita
Una verità che non impariamo mai
I satelliti bruceranno lo spazio”

Da questa frase nasce la scultura “Charlie don’t surf” di Maurizio Cattelan, opera del 1997, che si trova a Torino, al Museo d’Arte Contemporanea.

La scultura mostra il manichino di uno studente seduto, con le mani letteralmente inchiodate al banco con delle matite.
Charlie, in questo caso, oltre ad essere diverso come un Viet Cong, rispetto all’omologazione adulta del buon quieto vivere, è anche l’emblema di quella ribellione adolescenziale, tanto simile al disertore descritto dal regista di Apocalypse Now.
Charlie, in questo caso, è buono o cattivo? È adatto o no alla civiltà del primo mondo? È paragonabile, per visceralità, ai selvaggi descritti da Conrad?
Siamo meglio noi civilizzati o coloro che vivono liberi da vincoli sociali urbani, a stretto contatto con le leggi naturali? In soldoni, siamo noi i buoni?

Ecco che allora nasce un altro brano, stavolta del 2008, “Charlie fa surf” dei Baustelle.

Sì, in questo caso Charlie il surf lo fa, lo pratica e anzi, a dirla tutta fa un po’ come gli pare. Anche se le conseguenze dell’atteggiamento adulto possono essere più violente del ribelle comportamento stesso dell’adolescente.

Di seguito il testo del brano dei Baustelle

CHARLIE FA SURF

Vorrei morire a questa età
Vorrei star fermo mentre il mondo va
Ho quindici anni
Programmo la mia drum machine
E suono la chitarra elettrica
Vi spacco il culo
È questione d’equilibrio
Non è mica facile
Charlie fa surf, quanta roba si fa
MDMA
Ma ha le mani inchiodate
Se Charlie fa skate, non abbiate pietà
Crocifiggetelo, sfiguratelo in volto
Con la mazza da golf
Alleluja alleluja
Mi piace il metal R’n’B
Ho scaricato tonnellate di
Filmati porno
E vado in chiesa e faccio sport
Prendo pastiglie che contengono
Paroxetina
Io non voglio crescere
Andate a farvi fottere
Charlie fa surf, quanta roba si fa
MDMA
Ma ha le mani inchiodate da
Un mondo di grandi e di preti, fa skate
Non abbiate pietà
Una mazza da baseball
Quanto bene gli fa
Alleluja alleluja

DA COSA NASCE COSAultima modifica: 2022-09-11T14:19:14+02:00da pabproject
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