“Giovanni, vuoi tu prendere la qui presente Elisa, come tua legittima sposa, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?”
“Lo voglio”
…
“Elisa, non ho scelto parole ridondanti per convincerti a sposarmi, ma ho scritto un pensiero, forse una poesia, per dimostrarti che, qualsiasi cosa accada, io ti sarò sempre vicino. Sei illegale”:
Io con te
mangio la mela ogni giorno
e non mi interessa se resterò mortale.
Non ho dubbi, preferisco vivere.
Non mi importa di sopravvivere al sole
se non posso stare con te,
assaggiarti ogni giorno
e gustare la tua mela.
E sono contento perché
il giorno che verrò giudicato
potrò rispondere, fiero di me:
Hai mai assaggiato una mela?
A chi interessa la solitudine?
La colpa non è mia,
ho incontrato l’amore
assaporandone la mela.
A un certo punto della mia vita
ho dovuto scegliere
se tenere la bocca allappata
o leccare il succo della mela.
Il nostro futuro è tra un’ora,
più in là non vado,
ma qualsiasi accada
noi non ci salviamo.