Intervista a Davide Bertaccini

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1 – So che hai pubblicato un libro, al momento: Persōna(l)e. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?

Si tratta di una raccolta poetica, che posso quasi definire un diario di emozioni e pensieri.
È stato pubblicato a metà Novembre 2022 ed è distribuito da Messaggerie Spa quindi lo potete trovate/ordinare in tutte le maggiori librerie, sui loro siti e su Amazon.

2 – Scrivi altro, oltre alle poesie?

Mi piacerebbe dirti di si, ma per ora ancora nulla che possa definire scrittura.

3 – Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

Nasce in maniera del tutto inaspettata.
Partecipai ad un concorso spinto da una persona a me cara.
Qualche mese dopo ricevetti alcune proposte editoriali.

4 – Chi è Davide?

Davide è un ragazzo non più giovanissimo, con la testa tra le nuvole.
Nonostante la serietà che per mestiere devo tenere, mi perdo spesso in fantasie e riflessioni.
Sono piuttosto otaku, amo giocare (inteso come passare del tempo leggero con amici) e fare lo scemo in compagnia, ma nonostante ciò sono continuamente alla ricerca quotidiana di tempo da dedicare solo a me stesso.

5 – Saresti aperto a collaborazioni? Ad esempio a disegnare per altri, scrivere a quattro mani…

Credo che cooperare sia un ottimo modo di migliorare, quindi si non escludo niente a priori.

6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Più di una in realtà.
Per lo più disegnare, scrivere e praticare arti marziali (Ninjutsu).
L’allenamento lo pratico regolarmente, mentre il resto è fortemente soggetto ad ispirazione, stati d’animo e tempo.
In maniera diversa, però, amo tutte e tre le attività perché mi sanno donare equilibrio, consapevolezza e molto sfogo.

7 – Stai lavorando ad altro, al momento?

Solo idee allo stato embrionale.
Se mai nasceranno non so ancora dirlo.

8 – Libero arbitrio o destino?

Libero arbitrio!
Preferisco pensare di avere il (non) controllo su qualcosa piuttosto che colpevolizzare il nulla.

9 – Hai pubblicato con “Gruppo Albatros”, ci racconti la tua esperienza?

Accettai la proposta del Gruppo Albatros Il Filo, prima di conoscere il mondo dell’editoria che avvolge ogni scritto.
Un mondo piuttosto saturo e discutibilmente commerciale.
Dopo la firma con l’Albatros, ho sentito numerose critiche, inerenti il tipo di casa editrice.
E questo mi allarmava. Ma ad ora la mia esperienza invece è stata positiva.
Ho potuto parlare con molti professionisti, avere opportunità alle quali nemmeno pensavo e fare esperienze molto piacevoli.
Contratto rispettato in toto e una giusta disponibilità alle mie domande.
Per la mia prima esperienza nel settore, non chiedo molto di più.

10 – Quante copie hai venduto del tuo libro?

Ad ora non più di un centinaio credo.

11 – Chi ti ha fatto la copertina?

Presuntuosamente l’ho voluta realizzare tutta da me.
Mi era stato proposto un grafico, ma desideravo trasmettere ancora qualcosa che a parole non riuscito.
Avevo un’idea sfocata dell’illustrazione che desideravo in copertina, ma soprattutto desideravo che ogni aspetto di quel piccolo libricino fosse mio.
Quindi non volevo farmi sfuggire questa occasione.

12 – Cosa farai da grande?

Non ne ho idea. Ci sono così tanti orizzonti da vedere e cose da fare.

13 – Cosa ti fa paura?

Temo molto, che il tempo e la vita possano cambiarmi e rendermi più distante o semplicemente indurirmi enotivamente. Perdere “l’innocenza fanciullesca” che ancora voglio conservare.

14 – Quali erano le aspettative prima di pubblicare il libro e cosa, invece, ti ha lasciato con l’amaro in bocca (se c’è un qualcosa)?

Bhè sono partito con aspettative molto umili in termini di “successo”.
Mi sono immesso in un mondo che conosco appena senza possedere termini di paragone contemporanei.
Un tuffo nel vuoto insomma.
Dunque non avendo aspettative alte, ora sono entusiasta per ogni piccolo successo di questo libro.
L’amaro in bocca è dato solo dal fatto che mi aspettavo più supporto propagandistico in generale.
È difficile farsi notare solo con le proprie forze.

15 – Ti senti più un autore o un paziente in terapia, a causa di queste domande?

Con una velata risata, ti direi che mi sento come in una chiacchierata tra amici, un bel modo per conoscermi.

16 – Che programma usi per i disegni? Tavoletta grafica con schermo o senza?

Photoshop e tavoletta grafica senza schermo (costano decisamente meno)

17 – Hai mai pensato a una storia illustrata? O disegnare per dei romanzi fantasy?

Nonostante adori il fantasy, ho sempre preferito i libri di fiabe. Trovare quelle illustrazioni ad inizio capitolo o sporadiche tra le pagine, mi affascina tutt’oggi moltissimo.
Quindi per risponderti, pensare di essere incapace di replicare negli altri quelle sensazioni attraverso un mio disegno, è paralizzante, ma si, nonostante questo, mi piacerebbe tanto e sarebbe uno dei miei desideri per il futuro lavorare ad un progetto illustrato.

18 – Qualche consiglio per chi volesse iniziare a disegnare in digitale?

Prima inizi, meglio è.
Io uso il digitale come una forma più comoda di disegno, perchè non ho ancora nessuna particolare abilità nell’uso dei programmi grafici stessi.
Quindi, video tutorial, qualche guida e poi buttati.
Salva spesso, così sai che non puoi rovinare niente e al massimo Ctrl Z e riprovi.

In collaborazione con https://www.instagram.com/briciolacreation/

Intervista a Davide Bertacciniultima modifica: 2023-09-21T16:37:22+02:00da pabproject
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