Ho aperto la tua porta
più volte ma
non c’è nessuno.

Mi son voltato di scatto,
ho osservato bene
dietro le mie spalle.
Ma come pensavo,
non c’è nessuno.

Eppure uno volta
l’ho visto…
Ho visto qualcuno
dietro un cespuglio,
in attesa che inciampassi
per fregarmi il portafoglio.

Ma io non inciampo
e se mai lo facessi
mi rialzerei
con le mie braccia,
con i segni sul volto
e le ginocchia sbucciate.

Più forte di prima.
Ed ora che mi paragonate
a qualcuno
che è venuto prima
o che mi somiglia,
sbagliate!

Io sono come nessuno.
Non esiste uno uguale.
Abbandonate ogni termine
di paragone.

Corro solo,
ed anche se qualcun altro
sta facendo lo stesso…
Non c’è nessuno.

Parlo invano,
ed anche quando
le orecchie altrui
sono lì ad ascoltare,
capisco che all’interno
non c’è nessuno.

Penso,
ed ad accorgersene
tra la folla
c’è solo il caro
ed unico amico nessuno.

Piango,
perché intorno a me
non c’è nessuno.