Intervista a Daniela Fustilla

1 – So che hai pubblicato un libro, al momento. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?

Sì, Scelte Sbagliate, un libro in cui parlo di Giulia. Una ragazza imperfetta che cade spesso, ma che si rialza con forza e determinazione.
La storia parte con un’atmosfera romance, visto che si concentra sull’attrazione tra Giulia e Riccardo, poi però, con l’arrivo di due lettere misteriose, la narrazione diventa più ambigua, complessa, dolorosa. Gli ultimi capitoli, con Giulia coinvolta in un rapimento, sono ricchi di suspense.
Quando ho scritto Scelte Sbagliate, desideravo un racconto diverso, con una protagonista femminile forte nelle sue infinite fragilità. La volevo moralmente instabile, incontenibile, mai banale e prevedibile. Aspiravo a una storia che tenesse incollati e a un finale inaspettato.
Scelte Sbagliate parla di abbandono, di errori e di cadute, ma anche di amore, amicizia e crescita. Di voglia di non arrendersi mai. Giulia è una protagonista femminile diversa dal solito, che suscita forti emozioni, a volte anche discordanti.
L’ho pubblicato con una piccola casa editrice milanese, la DarioAbateEditore.
È acquistabile su tutte le piattaforme on line che si occupano di distribuzione di libri (Amazon, Ibs, Feltrinelli, Mondadori, etc.)

2 – Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

Dall’amore per la letteratura e dal bisogno di controllare tutto. Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con i libri, quasi terapeutico, oserei dire. Tuttavia, in un mio momento particolarmente complicato, dove gli eventi mi stavano sfuggendo di mano, ho sentito il bisogno di gestire la vita di qualcuno, anche se solo su carta.
Così ho sfamato la mia smania di controllo, scrivendo.

3 – Stai lavorando ad altro, al momento?

Sì, ho appena terminato il seguito di Scelte Sbagliate. Ora lo sto revisionando.

4 – Chi è Daniela?

Direi che il 60% di me è madre, il 20% donna, il 15% moglie, il 5% autrice.
So che parlare di percentuali non è bello, ma dovete perdonarmi, la mia mente è schematica. Comunque sono una di quelle mamme appiccicose, che cercano il contatto fisico con i figli troppe volte al giorno, faccio fatica a staccarmi da loro e questo si ripercuote sulla mia identità, che, per ovvie ragioni, un po’ ne soffre.
Quando sei un tutt’uno con i tuoi figli è difficile intravedere il tuo profilo. Donna al 20% perché provo, almeno un pochino, a rimanere ancorata alla mia femminilità, e 15 % moglie perché sfrutto le esigue energie rimaste per credere e rispettare l’amore. Beh, essere autrice è una necessità, ma anche un sogno.

5 – Che lavoro fai?

Per ora mi sto occupando dei miei figli; Irene ha tre anni e Lorenzo uno.

6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Amo leggere, è la mia passione più grande. Ultimamente sono ferma e ne soffro molto, sia emotivamente: mi manca proprio; sia fisicamente: ho meno memoria, non mi vengono le parole e sono più agitata perché non riesco a sfogare le tensioni con una buona lettura.

7 – Scrivi di notte o di giorno? Hai bisogno del silenzio o preferisci un sottofondo musicale?

Scrivo solo al mattino presto, mi alzo verso le sei e scrivo fino alle otto. A volte riesco anche dopo pranzo, quando mio figlio fa il sonnellino e ho bisogno di assoluto silenzio.

8 – Cosa ti fa paura?

Il non poter controllare tutto. La malattia, che potrebbe colpire i miei cari. Non essere una buona madre.

9 – Libero arbitrio o destino?

Ho bisogno di credere che sia io a scegliere. Quindi, libero arbitrio.

10 – Hai pubblicato con Dario Abate Editore, puoi raccontarci l’esperienza?

Ho partecipato a un contest, ed essendomi classificata tra i primi posti ho avuto la possibilità di pubblicare con loro, e di questo gli sarò sempre grata.

11 – Sei anche una lettrice? Puoi suggerirci quale bella lettura?

Il collezionista di ossa, JEFFERY DEAVER (In realtà consiglio tutti i suoi libri)
Io uccido, GIORGIO FALETTI
Il nome del vento, PATRICK ROTHFUSS
Il cacciatore di aquiloni, KHALED HOSSELINI

12 – Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu?

IL CODICE DA VINCI

13 – Per essere un buon libro secondo te cosa non deve mancare?

Deve saper emozionare. Deve essere strutturato bene, con buoni dialoghi e magari con un bel colpo di scena.

14 – Immaginando di poter scegliere un luogo a tuo piacere, dove abiteresti? E perché?

In un posto di mare, dove si mangia bene. Perché amo il mare e il buon cibo.

15 – Ti senti più un’autrice o una paziente in terapia, a causa di queste domande?

Assolutamente autrice.

16 – Parlaci dell’iniziativa “poker letterario”.

Un’associazione culturale, la cooperativa San Martino, ha organizzato quattro serate in cui alcuni autori presentano il proprio libro. Io ho avuto l’onore di essere inserita in questo evento insieme a: Marta Morazzoni, Stefania Visentini e Fabrizio Gatti. Serata bellissima, dove non solo ho potuto parlare del mio romanzo, ma ho sentito altri leggerlo ad alta voce e alcuni attori hanno messo in scena un paio di situazioni.
È stato incredibile.

17 – Che consiglio daresti a un neo scrittore?

Non essere la brutta copia di nessuno. Cerca un’identità tua, il tuo timbro, in modo da essere sempre riconoscibile.

18 – Immaginati arrivata al successo grazie a una pubblicazione. Di cosa vorresti trattasse questa tua opera?

Di donne spiazzanti.

in collaborazione con https://www.instagram.com/briciolacreation/

Intervista a Daniela Fustillaultima modifica: 2023-06-11T19:43:33+02:00da pabproject
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