Intervista a Zoe

zoe147c

Cara Zoe (vuoi ti chiami così?), innanzitutto grazie per il tempo concesso.

Benvenuta alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.
Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio ma anche delle te non scrittrice, la Zoe quotidiana.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 😀

1 – So che stai pubblicando una storia su Wattpad, al momento. Ce ne parli un po’? Di cosa tratta? È terminata?

Come hai detto, sto scrivendo un libro su Wattpad. Non è ancora finito e spero di poterci mettere mano il prima possibile. È un libro dedicato ad una serie tv (queer as folk) che mi ha fatta perdutamente innamorare già dal primo episodio. Quello che faccio è rivedere puntata per puntata e mettere giù ciò che accade. Alcuni pezzi vengono ovviamente interamente inventati da me. Se le vicende narrate però sono uguali, i pensieri che muovono ogni mossa del protagonista (Brian), sono tutti frutto della mia immaginazione e di come io leggo quello che fa. Mi piace cercare di entrare nella sua testa perché che Brian sia una persona molto interessante, all’apparenza superficiale e menefreghista ma che sotto sotto ama poter aiutare i suoi amici. Mi piace anche che, nonostante cerchi di non innamorarsi mai, alla fine deve combattere contro il suo stesso sentimento, a volte rischiando di perdere l’unica persona che l’abbia mai fatto sentire veramente amato.
2 – Da dove nasce l’esigenza di scrivere?

La mia esigenza di scrivere nasce da un mio malumore per delle situazioni che sono stata costretta a vivere, e mettermi davanti ad un pc per scrivere mi portava in un’altra dimensione. Quando mi immergo nella mia storia mi sembra che i miei problemi spariscano e a volte ho addirittura la sensazione che attraverso la mia storia io possa trovare una soluzione a ciò che nella vita mi turba.
3 – Stai lavorando ad altro, al momento?

Al momento sto tentando di scrivere altre 2 storie, anche se non è poi così facile, le idee non mi mancano, cerco sempre di metterle giù nel migliore dei modi ma quando mi ritrovo a leggere i vari capitoli sono sempre pronta a cambiare qualcosa o a rivoluzionare le vicende. In più il mio attuale libro, sarà composto da 5 libri che corrispondono alle 5 stagioni. Poi chissà, magari ne butterò giù una completamente inventata, ma a questo credo che ci penserò in un secondo momento.
4 – Chi è Zoe? e Marilù?

Marilù è una ragazza che si è trovata a dover vivere e convivere con delle situazioni difficili e soprattutto che ha dovuto accettare delle scelte prese per lei da altra gente. Il nome mi è piaciuto subito, credo renda l’idea di una ragazza piccola e fragile ma che ha un grande vissuto alle spalle. Zoe invece è assolutamente il mio alter ego. Potrei quasi dire che sia molto simile al protagonista della mia storia. A tratti molto stronza ma pronta sempre ad aiutare tutti. È una ragazza che si ama ma che a volte mette questo amore da parte per valorizzare qualcun altro. Credo sia la parte più vera di me, quella senza filtri e senza doppia faccia. Mi piacerebbe che fosse lei quella che si presenza al pubblico, cazzuta e fiera ma ahimè, la sorella gemella, che poi è la me quotidiana, è sempre prepotentemente in prima fila lasciando Zoe nell’angolo.
5 – E chi è Madame Strange?

In questo caso purtroppo dovrò deluderti. Madame strange era un nome che avevo creato io perché lo trovavo affine alla mia stranezza ma lo trovavo anche divertente.
6 – Ci racconti qualcosa del tuo username?

Il mio username “zoe147c” è una composizione di ciò che mi piace di più. Zoe, come ho spiegato prima è la parte che, nonostante sia quasi sempre nell’angolino, io amo di più. 147 invece, è il punteggio massimo che si può ottenere in un “frame” (il “game” del tennis) di Snooker (biliardo). “C” invece è l’iniziale del mio cognome che vorrei tenere per me, sperando di non offenderti e di non offendere chi leggerà questa intervista.
7 – Che lavoro fai?

Io nella vita faccio l’osteopata. Un lavoro che mi appaga molto, mi piace essere a contatto diretto con le persone e mi piace pensare di poterle aiutare unicamente con l’utilizzo delle mie mani e non attraverso farmaci. In più, quando posso, lavoro anche in un locale. Sono nel mondo del lavoro da poco tempo e devo ancora crearmi una dimensione abbastanza grande in campo osteopatico, ma ho in mente un po’ di progetti che spero mi aiuteranno.
8 – Cosa ti fa paura?

La mia paura più grande è la morte. La fine di tutto. Recentemente però, ho rivisto la mia terapeuta, con la quale siamo arrivate a dire che ho un problema di “dipendenza affettiva”. Non so se le cose in qualche modo possano essere legate ma sicuramente un’altra mia grande paura è rimanere da sola e spesso mi sento di esserlo. Credo che anche in questo senso i miei personaggi mi abbiano aiutata molto. 
9 – Libero arbitrio o destino?

Questa forse è la prima domanda veramente scomoda. A volte credo nel destino e a volte credo che il destino abbia bisogno di essere costruito. In generale se qualcosa mi interessa io voglio raggiungerla in tutti i modi e questo mi porta a mettere il destino da parte o quantomeno a dirigerlo nella direzione che vorrei prendesse. Non so se ho reso l’idea.
10 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

La mia passione più grande in assoluto è il canto. Cantare mi fa sentire libera. So che qualunque sia il mio stato d’animo posso contare su una canzone che mi aiuterà a buttare fuori tutte le emozioni che ho dentro di me. Mi piace cantare per puro divertimento e quindi facendo la cretina con il telecomando come microfono, mi piace cantare quando sto male, lasciando cadere giù tutte le lacrime che non avrei tirato fuori se fossi rimasta in silenzio e mi piace cantare anche solo per ascoltarmi. Il canto per me è un rimedio naturale. È liberatorio, è passionale, è leggero, è ricco di emozione. Non credo esistano giorni in cui non canto. Lo faccio persino in metro quando sono con le cuffie, certo muovendo solo le labbra, ma per me ha del potere anche quello. Sento il mio viso cambiare ad ogni canzone e ad ogni parola. Alcune canzoni riescono anche a darmi una carica tale da sentirmi invincibile e soprattutto, inferiore a nessuno (pensiero che mi accompagna spesso nella vita).Io cerco sempre di non avere giornate in cui non canto, ma quando succede quello che sento è esigenza. Non riesco a stare più di un tot senza musica e senza dar sfogo alla mia voce. Probabilmente è un modo per dire cose che a volte non ho ancora completamente realizzato o qualcosa che farei fatica a dire in un altro modo.
11 – Sei anche una lettrice? Puoi suggerirci quale bella lettura?

Non sono una lettrice così accanita, anche per questo mi ritenevo “madame strange”, perché la mia esigenza di scrivere non era poi accompagnata da un desiderio irrefrenabile di leggere. Al momento però, sto portando avanti la lettura di “Tess dei d’urberville” DI Thomas Hardy e questo sono certa di poterlo consigliare.
12 – Scrivi più di giorno o di notte?

Scrivo più di pomeriggio. La notte non riuscirei a concentrarmi al meglio e la mattina se non lavoro, piuttosto canto per darmi carica e affrontare tutto ciò che la giornata ha in serbo per me.
13 – Preferisci scrivere con un sottofondo musicale, in silenzio o in mezzo alle persone (ad esempio al parco o con persone in casa)?

Essendo un libro basato su puntate di una serie tv che quindi devo vedere mentre scrivo, non potrei riuscirci se non in silenzio chiusa nella mia stanza. Ho provato una volta con la musica di sottofondo, ma mi sono persa più volte ritrovandomi a cantare insieme all’artista perciò ho purtroppo dovuto abolire la musica durante la scrittura.

14 – A proposito di musica, ci parli un po’ dei tuoi gusti? E soprattutto cosa canti?

La musica che amo di più in assoluto è quella del cantautorato italiano. Sono cresciuta con Battisti e De André che sono i miei artisti preferiti. Li canto spesso, triste di non poterli ascoltare di persona. Non sono però gli unici artisti che canto o ascolto. Sicuramente preferisco la musica italiana, non per niente (e spero di non ricevere troppe critiche) quest’anno ho già i biglietti per Marco Mengoni, Tiziano Ferro e Ultimo. Mi piacciono molto anche i Coldplay ma i biglietti non sono riuscita a prenderli. Canto spesso anche Adele, Lady Gaga. Le mie playlist sono molto varie, non ho un genere specifico, come si nota passo da De André ad artisti come Fulminacci, Fedez, Tananai e via dicendo.. Ultimamente sono in fissa con due pezzi di Yanni, un direttore d’orchestra greco. È solo musica ma il pianoforte e la batteria mi fanno vibrare il cuore quasi come quando faccio partire la musica e comincio a cantare.
15 – Ti senti più un’autrice o una paziente in terapia, a causa di queste domande?

In questo momento paziente in terapia ma non per le domande. Anzi, questa domanda mi ha divertita proprio perché ad una precedente ho risposto che ho rivisto la mia terapeuta (che tra l’altro rivedo lunedì).Se devo pensare a questa intervista mi sento prima di tutto lusingata e poi anche, in qualche modo, ascoltata. Le domande mi stanno piacendo, soprattutto perché mi sembra che tocchino cose per me molto importanti e che possano dire la verità sulla persona che sono, perciò ti ringrazio.
16 – Ho letto che scrivi in prima persona, da un punto di vista maschile. Come ti trovi? Cosa ne pensano i tuoi lettori?

Non amando molto la scrittura in terza persona, scrivere in prima non mi è poi così difficile. Come ho scritto sopra poi, Zoe è molto affine al protagonista, tanto è vero che a volte, nella lettura pre-pubblicazione, mi sono ritrovata ad aver messo il femminile, per quanto mi sentissi io la protagonista. Per quanto riguarda i miei lettori, credo che nessuno mi abbia mai criticato la scelta della prima persona. Alcuni sono rimasti stupiti per la mia capacità di entrare così “facilmente” nel mondo maschile, altri, conoscendo la serie tv, contenti per quanto fossi stata capace di riprendere perfettamente i tratti caratteriali di Brian e a dar voce anche al suo lato psichico. La critica più ricevuta è stata circa la lunghezza dei vari capitoli e l’utilizzo del corsivo.
17 – Oltre a Wattpad, utilizzi altre piattaforme simili?

No Wattpad è l’unica piattaforma che utilizzo e la trovo anche molto comoda e completa. Spero solo che non cominci ad eliminare le mie storie, come ha fatto con quelle di un’altra autrice che ho seguito.
18 – Avere un profilo collegato solo a Wattpad può essere un aiuto? Se sì, come pensi di pubblicizzare i tuoi scritti?

Non ho mai puntato alla pubblicazione del mio libro anche se, una volta finito potrei anche provare a sponsorizzarlo. Credo che però mi farei dare una mano da qualcuno perché in quanto a pubblicizzarsi e a vendersi sono davvero pessima.

Grazie per la disponibilità e per la fiducia.
Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

In collaborazione con https://www.instagram.com/briciolacreation/

Intervista a Zoeultima modifica: 2022-11-08T12:33:01+01:00da pabproject
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