Intervista a Stefano Astengo

Caro Stefano, innanzitutto grazie per il tempo concesso.
Benvenuto alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.
Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio ma anche del te non scrittore, lo Stefano quotidiano.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente
😀

1 – Chi è Stefano?

Stefano è un ragazzo sognatore che ha ventidue anni che ha come obiettivo principale e personale sfamare la propria curiosità e la propria creatività.Un ragazzo sognatore che cerca di piantare su un orto (metafora della realtà) i propri semi fatti di sogni accolti e sentiti come far parte del sottoscritto, rispettando l’attesa e ammirando la vita. Inoltre, cerca di sfamare la propria curiosità e creatività anche se non sono mai satolle in quello che sviluppa perché lo spingono a conoscere sempre di più il mondo culturale e gli piace così.

2 – Pensi di essere più un poeta o uno che con la poesia vuole fare l’intellettuale?

Penso di essere un poeta che con ciò che “partorisce” vuole anche fare l’intellettuale e l’ho visto anche nell’atto compositivo di alcune poesie poiché la cultura si getta d’improvviso anche nella poesia e, quindi, le due cose sono anche legate.

3 – Sei anche un lettore di poesie? C’è un autore in particolare che preferisci o al quale ti ispiri?

Leggevo poesie perché ora ho finito i libri di poesia che si trovano nella mia libreria ma già da ieri ho iniziato a girovagare in una libreria (e domani lo continuerò a fare) per trovare un nuovo poeta oppure una nuova poetessa da conoscere e/o da approfondire.

Due sono gli autori che preferisco per il momento e sono Rabindranath Tagore e Alda Merini anche se in livelli diversi di considerazione ma possono unirsi sul fatto che mi han segnato e che, allo stesso tempo, li sento appartenere in ciò che io preferisco.

4 – Se potessi liberamente scegliere, quale vorresti fosse la tua attività primaria?

Poesia senza ripensamenti e senza esitazione perché è quella che si può riassumere come la più magica.

5 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Ultimamente, la mia passione più grande oltre la poesia è la genealogia. Studiare e “conoscere” le famiglie di ogni epoca mi dà un gran entusiasmo che non mi provoca stanchezza perché mi aiuta ad immedesimarmi e ad addentrarmi nel mondo di quell’epoca conoscendo anche aspetti storici curiosi che non avevo mai affrontato.Quando non approfondisco, sto bene e non ne risento della mancanza perché so che prima o poi il momento di approfondire una nuovo albero genealogico (per un motivo o per un altro) arriva.

6 – Libero arbitrio o destino?

In riassunto ti dico tutti e due semplicemente per il fatto che siamo guidati da un destino nelle nostre spinte e le nostre scelte le prendiamo come noi vogliamo e preferiamo attraverso la volontà. 
Questo se però procediamo con la tendenza del libero arbitrio; d’altra parte se prendiamo le nostre scelte attraverso l’entusiasmo, seguiamo la tendenza del destino proprio.

7 – Scrivi altro, oltre le poesie?

Oltre le poesie sto scrivendo ipotesi su vari concetti, aforismi, saggi filosofici e non, riflessioni, critiche, studi, ipotesi di progetti teatrali e cinematografici e progetti stessi.

8 – “There’s always a pre-ego before our decision which we don’t consider because once we are conscious we interpret instead of translating.” Questa è la tua bio, perché in inglese? Ci parli di questo concetto?
Il periodo che ho deciso di inserire come bio su Instagram raccoglie ciò che io sto cogliendo da quando ho la consapevolezza di quel mondo e ne sono grato di esserne cosciente perché mi scalda il cuore e mi fa conoscere me stesso.

Ho scelto di metterla in inglese per renderla più comprensibile per la maggior parte delle persone che possono venire a conoscenza del mio profilo.

Di che cosa parla? “C’è sempre una parte prima dell’io che prima di ogni decisione non consideriamo perché una volta coscienti interpretiamo invece di tradurre.”

Come fa già ben intuire il periodo tradotto, esso ci fa cogliere indirettamente che è importantissimo ascoltarsi perché dentro di noi c’è già un messaggio che ci pone la guida più accurata per la nostra essenza.

Questa guida dovremmo considerarla ma dato che non ci diamo la giusta importanza, interpretiamo a modo nostro e in base alla nostra personalità e non seguendo il messaggio già presente prima che diamo parola all’io che “ci comanda”.

9 – Ti senti più un autore o un paziente in terapia, a causa di queste domande?

Mi sento più un autore che si fa conoscere per quello che è e per quello che fa liberamente e allegramente senza nessuna sensazione di sentirmi un paziente in terapia.

10 – Hai partecipato al contest del simposio con un aforisma. Ne scrivi spesso?

Gli aforismi ne scrivo da più o meno quando scrivo le poesie e ancora anche quelli sto scrivendo. A volte più elaborati, a volte anche meno che nascono dagli studi, dalle poesie stesse o dall’ispirazione.

11 – Scrivi di notte o di giorno? E perché?

Scrivo a seconda di quando chiama l’ispirazione: a volte di giorno, altre volte di notte e scrivo perché sento di doverlo fare dato che in me è come se l’impeto dettato da questa ispirazione mi assilla e che mi vieta di fare altro in un certo senso stretto della parola. Posso comunque fare altro ma la mia testa non riesce a fare altro dato che rimane ancorata a quelle parole che devo prenderle, gettarle su un foglio, sul cellulare oppure sul computer per poi alfine salvarle. Una volta fatto, posso liberarmi dall’assillo piacevole e poco cosciente che mi porta l’ispirazione. 

Grazie per la disponibilità e per la fiducia.
Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

In collaborazione con https://www.instagram.com/briciolacreation/

Intervista a Stefano Astengoultima modifica: 2023-02-15T13:19:28+01:00da pabproject
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