Intervista a Alessandro Carrozza

Caro Alessandro, innanzitutto grazie per il tempo concesso.

Benvenuto alle domande “scomode”, spero comprenderai il motivo per il quale le chiamo così.

Mi piacerebbe, anche per questo, conoscere qualcosa in più del tuo pensiero e del tuo linguaggio ma anche del te non scrittore, l’Alessandro quotidiano.

Sia chiaro, puoi rispondere alle domande che vuoi. Considera che puoi anche mentire spudoratamente 😀

1 – “Riot”. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?

“Riot” è il mio primo romanzo pubblicato, nonché il mio esordio nel mondo letterario. È un urban fantasy, mirato a un pubblico di giovani adulti (anche se ammetto di avere più di qualche lettore fuori target), pubblicato a settembre 2021 e disponibile su Amazon, in tre librerie di Messina (Mondadori Bookstore – Libreria Ciofalo, Libreria La Gilda dei Narratori, Colapesce – libri, gusti, idee) e, ovviamente, contattandomi direttamente.

2 – Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

Sono sempre stato appassionato di narrazioni e storie. L’idea originale alla base di “Riot”, rielaborata più e più volte, era pensata per un videogioco. Ai tempi del liceo, però, le possibilità per qualcosa di tecnicamente strutturato erano limitate, per cui dapprima avevo virato sul fumetto, opzione mai scartata e attualmente al vaglio, e successivamente sulla scrittura.

Contemporaneamente, avevo iniziato a scrivere online. Ricordo con nostalgia i tempi di Ask.fm e la community di scrittori con cui ci scambiavamo le tracce per metterci alla prova.

3 – E quella di cantare trent’anni??? XD

“Trent’anni” è la concretizzazione di un giochino con mia sorella Federica. Ci capita spesso di storpiare i testi delle canzoni per farci due risate. Ascoltando “Vent’anni” dei Måneskin, è stato spontaneo pensare alla visione dei trentenni, più disillusi ma non meno speranzosi nei confronti della vita.

Ho mandato una versione acustica ad Alfredo Cavalieri e lui ha pensato che potesse risultare carina una cover eseguita come si deve. Si è offerto di suonare per me e, con la collaborazione di alcuni amici, è venuto fuori anche un videoclip. È stata un’occasione per divertici insieme in maniera diversa.

4 – Chi è Alessandro?

Alessandro è un trentenne che si reinventa giorno dopo giorno, nel tentativo di dare valore al proprio tempo, scoprendo e coltivando passioni e nuovi modi per vivere al meglio la propria vita.

5 – Cosa fai nella vita?

In questo periodo, mi sto dedicando alla scrittura, tra progetti principali e secondari.

Ho completato solo da qualche mese la registrazione e messa in onda della prima stagione de “Il Caffè del Mercoledì”, un format di cui sono autore e conduttore e che ha l’intento di far conoscere al pubblico delle personalità artistiche e professionali che nemmeno sappiamo di avere a due passi da casa nostra.

In qualità di scrittore, sto collaborando a iniziative che reputo molto interessanti e valide. A Messina è nato il movimento R-Esistenza Poetica, che mira alla sensibilizzazione, attraverso ogni forma d’arte, su tematiche inerenti i diritti umani, l’inclusività, il benessere di ogni persona. Più giovane è il collettivo Panta Rei, che ha lo scopo di portare l’arte in tutte quelle zone della città che, nonostante il valore artistico, non vengono sufficientemente considerate a causa dei ritmi quotidiani odierni.

6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Nonostante la scrittura occupi materialmente un numero di ore superiore, ritengo che la musica sia, senza dubbio, la mia passione più grande. Persino il mio romanzo ha un’anima musicale.

Ascolto musica in ogni momento della giornata, spazio parecchio tra i generi e mi diletto a cantare e suonare la chitarra, ma non mi ritengo esperto o competente. Non sento nemmeno la necessità di migliorarmi particolarmente, proprio perché nella musica m’immergo per piacere, per trovare una mia dimensione. Posso imparare un nuovo brano, un riff, un assolo, oppure ripetere in loop gli stessi pezzi di sempre e mi sta bene. Quando ho le mie cuffie o suono qualcosa, cerco un distacco dalla frenesia delle giornate, oppure accompagno le mie attività con qualcosa che mi rilassi, o mi carichi, o mi capisca. A volte, non mi basta suonare con le cuffie alle orecchie, mi piacerebbe cantare con tutto il fiato possibile, ma vivendo molto la notte, è poco raccomandabile urlare e svegliare i vicini.

7 – Stai lavorando ad altro, al momento?

Il sequel di “Riot” è in piena stesura e, parallelamente, sto correggendo la traccia per il terzo volume della serie. In tempi minori, prevedo di completare la prima raccolta dei miei scritti brevi, per ora disponibili gratuitamente sul mio Instagram e su Wattpad.

Ho iniziato delle collaborazioni con degli illustratori per opere derivanti da “Riot” e dai suddetti scritti, senza tralasciare la volontà e qualche mezza voce in merito alla versione audio del romanzo e la traduzione, almeno in inglese.

In ambito musicale, sto registrando un videoclip per una nuova collaborazione. Il brano è stato già inciso e spero che possa essere rilasciato prima possibile.

8 – Libero arbitrio o destino?

Qualcosa nel mezzo. Ritengo che possiamo scegliere come agire, nei limiti delle possibilità personali e umane, ma che, in qualche modo, la nostra decisione sia già prevista nell’andare delle cose.

9 – Hai pubblicato in self o con CE? Vuoi raccontarci la tua esperienza?

Ho pubblicato in self, appoggiandomi ad Amazon. La prima pubblicazione di “Riot”, però, è avvenuta con una piccola casa editrice. L’esperienza si è rivelata altamente insoddisfacente, motivo per cui non ho interesse nel nominare la CE. Il contratto prevedeva la vendita dell’ebook al prezzo del cartaceo. Alla distribuzione di una trentina di copie, il libro sarebbe stato editato e stampato. Ovviamente, tutti i miei conoscenti attendevano di avere tra le mani la copia fisica, però la CE puntava proprio a loro per raggiungere la soglia prevista. Dal canto suo, la CE si è limitata a un solo post pubblicitario per social, per cui tutto gravava comunque sulle mie spalle.

Nel frattempo, i tempi di risposta notoriamente lunghi di CE più grandi e le offerte di CE a pagamento mi avevano sempre più instradato verso quella che, alla scadenza del mio breve contratto, sarebbe stata la mia scelta. Ho dovuto curare personalmente, al più assistito da singole persone capaci, ogni aspetto della pubblicazione, della diffusione e della pubblicità, dato che anche gli uffici stampa con cui ho potuto confrontarmi offrivano servizi al di sotto di qualsiasi mia aspettativa.

10 – Quante copie hai venduto del tuo libro?

A fine novembre 2022 conto circa 130 copie, ma devo contattare le librerie per sapere come stia andando loro.

11 – Scrivi di notte o di giorno?

Scrivo soprattutto di notte ma, se riesco a districarmi bene tra gli altri impegni, posso trascorrere intere giornate di fila seduto davanti al computer. Costantemente con la musica.

12 – Cosa farai da grande?

Domanda particolare, tenendo conto che, per certi versi, mi considero già vecchio e, per altri, ancora molto giovane. Non sento le stesse energie e la stessa carica della piena gioventù e, ovviamente, non reputo di avere fatto esperienza di tante cose.

Da grande, vorrei continuare a sentire lo stesso entusiasmo che provo oggi quando qualcosa mi coinvolge totalmente, di qualsiasi cosa si tratti, lavorativamente, o una nuova passione, viaggi, miglioramento personale.

Da grande voglio crescere.

13 – Cosa ti fa paura?

Mi fa paura non riconoscermi. Ho già attraversato un periodo in cui non vedevo me stesso nelle mie azioni, nella mia vita. Sono laureato in ingegneria, ma non ho mai percepito quel percorso come appartenente alla mia persona. Ho vissuto e lavorato per due anni in Inghilterra, ma non era quella la vita che volevo. Mi fa paura tornare a quello stato d’animo.

14 – Che cos’è Todo Modo Tv?

Todo Modo TV è una webTV locale che, durante le festività natalizie del 2021, mi ha intervistato nel corso di un Meet and Greet di “Riot”. Josè Villari, editore di Todo Modo TV, si è interessato alla mia idea di un format, inizialmente pensato per le dirette in streaming, che potesse dare visibilità agli artisti locali, offrendomi piena collaborazione per quello che poi sarebbe diventato “Il Caffè del Mercoledì”.

15 – Ti senti più un autore o un paziente in terapia, a causa di queste domande?

Ritengo che l’aspetto terapeutico della scrittura sia fondamentale, per lo scrittore quanto per i lettori. Io stesso, scrivendo, ho la necessità e sento di esternare qualcosa, indipendentemente dal fatto che poi sia letta o meno.

Ho sempre trovato interessanti interviste e domande anche più specifiche e personali, quindi sono ben contento di vestire i panni del paziente.

16 – Ci spieghi la scelta del tuo feed (foto bianca, cartoon e foto realistica)?

La conversione del mio profilo Instagram da personale a semi-professionale è avvenuta in seguito al trasferimento del materiale dall’account letterario a quello principale. Ciò che ho percepito è che la gente non vuole solo leggere, o fruire di un contenuto, ma è interessata al lato umano. Riunendo entrambi gli aspetti su uno stesso profilo, ho deciso di dedicare il feed alla scrittura e alle attività, lasciando spazio alla vita personale nelle storie.

L’aspetto estetico è stato pensato studiando manuali dedicati e secondo i trend del social.

Una colonna è dedicata ai contenuti video, condivisi anche su TikTok. Per me è una sfida nuova, dato che, sebbene l’editing video mi avesse da sempre incuriosito, realizzare contenuti, anche rapidi dati i ritmi di fruizione odierni, mi stimola molto. Ho iniziato con un mini-corso per scrittori inesperti, poi sono passato a sketch a sfondo letterario e culturale, a parodie delle copertine dei libri e adesso a un format di Fan Cast che diverte sia chi vota le preferenze, ma anche chi lo realizza. Il tutto intervallato da video di eventi in qualche modo correlati.

Un’altra colonna ospita gli scritti brevi, con uno stile minimale, da minibook.

La terza è dedicata alle foto, dei lettori, degli eventi, dei libri consigliati, delle ispirazioni e, in generale, a tutto ciò che concerne i miei lavori.

17 – Per la foto stile “cartoon” hai usato un programma?

I modelli “cartoon” sono realizzati con The Sims 4. Ho cercato in lungo e in largo qualche editor, 2D o 3D, sufficientemente rapido e ricco di dettagli e personalizzazioni, ma il buon vecchio The Sims ha vinto il confronto.

18 – Vedo che sei appassionato di anime. Il tuo preferito?

Purtroppo riesco a dedicare pochissimo tempo a questa passione, nonostante fruisca da sempre di prodotti animati orientali.

Scegliere il mio preferito in assoluto è difficile. Probabilmente, dovendone consigliare uno solo, opterei per Neon Genesis Evangelion, ma devo per forza citare Tengen Toppa Gurren Lagann, Death Note (che mi ha trascinato fuori dai pur sempre divertenti Dragon Ball e simili), GTO e un paio di recentissimi che sto seguendo, quali My Hero Academia e One Punch Man. Aggiungo anche qualche immancabile lungometraggio: Akira, Wolf Children e Il castello errante di Howl.

Grazie per la disponibilità e per fiducia.

Ti auguro 100000 follower reali, nei prossimi giorni.

In collaborazione con https://www.instagram.com/briciolacreation/

Intervista a Alessandro Carrozzaultima modifica: 2023-02-21T13:08:26+01:00da pabproject
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