Intervista a Patrizia Scialoni

1 – “Via dei Fossi 35”. Di cosa si tratta, quando lo hai pubblicato e dove possiamo trovarlo?

“Via dei Fossi 35” è un paranormal thriller ambientato a Lucca. La prima parte è composta da due storie, una ambientata nel 1974 e l’altra nel 2018. Le due storie convergono poi insieme e il romanzo prosegue e finisce in un’unica linea temporale.
Il romanzo è uscito a giugno 2020 e si può ordinare in libreria, sul sito di Aporema Edizioni, oppure su Amazon in versione cartacea ed ebook.

2 – Da dove nasce l’idea del titolo?

Il titolo ha fatto impazzire sia me che la redazione, perché i titoli proposti erano già stati presi da altre pubblicazioni (la Casa Editrice è rigida su questo: titoli unici e originali).
E poi il lampo di genio: accade tutto in quella casa quindi mettiamo il titolo in copertina. C’è da dire che a Lucca esiste Via del Fosso ma, per evitare querele da chi abita a quell’indirizzo, l’ho cambiato leggermente.
Tuttavia continuo a ricevere foto di chi è a Lucca e si fa un selfie a quel portone.
E continuo ad aspettare quella querela…

3 – Hai pubblicato altro?

Nel 2021 ho vinto il Festival del Giallo di Pistoia e ho pubblicato Il segreto del ghiaccio con la Delos Digital. Solo ebook, però.

4 – Chi è Patrizia?

Mha, ti dirò: Patrizia non è un granchè. Schiva, solitaria, ombrosa, silenziosa. Ma, e qui mi frego, molto empatica: se mi vai a genio faccio di tutto per renderti felice. Una vita in bilico, insomma.

5 – Che lavoro fai?

Rullo di tamburi… Ebbene sì, sono una pittrice (lo so che è strano, ma esiste gente che fa questo lavoro!).

6 – Parlami della tua passione più grande. Non importa sapere di cosa si tratti (magari non lo vuoi dire e non è la scrittura), mi interessa sapere cosa ne ricavi. Cosa provi quando la pratichi e quando non ti è possibile farlo?

Anche se ho quarantanove anni la mia passione più grande rimane imparare. Non solo quello che posso apprendere dai libri ma, anzi soprattutto, quello che ogni giorno m’insegna la vita. Capire mi appaga, affrontare e risolvere i problemi m’ingrassa l’ego sempre affamato (di conseguenza quando andiamo a fare qualche escape room sono sempre molto contesa…) Cose così, insomma.

7 – Cosa farai da grande?

Ah, perché? Diventerò più grande di così? Comunque: da grande vorrei essere una vecchia rugosa e saggia che vive in un bosco e dalla quale la gente va a chiedere consigli (quasi quasi ci scrivo un racconto…).

8 – Cosa ti fa paura?

Ormai assolutamente niente.

9 – Libero arbitrio o destino?

Oddio, scusami! Qui mi è scappata una risata! C’è ancora qualcuno che si sente veramente libero di scegliere qualcosa?

10 – Hai pubblicato con Aporema Edizioni e con Delos Digital, vuoi condividere l’esperienza?

Ho inviato ad Aporema per due motivi: perché è completamente gratis e perché diceva a tutti di no. Come esordiente non ho cercato le grandi CE per non perdere tempo e mi sono affidata a una piccola realtà ricevendo in cambio un’infinità di cose che non mi aspettavo davvero. Un’ottima esperienza che auguro a tutti gli scrittori di fare (se spedite gli inediti ad Aporema siete avvisati che per loro 9 su 10 sono dei no: sono piccoli e puntano tutto sulla qualità).
Con Delos invece è stata tutta un’altra cosa: ho vinto il concorso, contratto, firma, editing, uscita dell’ebook, report al quale accedere per controllare le vendite. Un’esperienza molto diversa dalla prima ma ugualmente gratificante.

11 – Ci suggerisci tre romanzi horror?

Questa domanda è difficile! Ci sono talmente tante sfaccettature nel genere che è impossibile consigliare (alcuni hanno definito horror pure Via dei Fossi 35! Anche se, insomma… qualche brividino lo regala). Comunque Le notti di Salem, 1408, L’ombra del commissario Sensi.

12 – Scrivi di notte o di giorno?

Prevalentemente di notte perché nessuno mi rompe i c… ops, volevo dire: perché i membri della mia famiglia sono tutti a letto e non devo adempire alle loro necessità.

13 – Immaginati arrivata al successo grazie a una pubblicazione. Di cosa vorresti trattasse questa tua opera?

In realtà scrivo sempre e solo lo stesso argomento: rapporto tra genitori e figli. Sono stata una figlia amata alla quale è morta la mamma troppo presto e uno dei miei amati figli è morto. Mettici anche il periodo: menopausa contro adolescenza, ovvero il caos. Capisci che il materiale per scrivere c’è.

14 – Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu?

Posso urlare il titolo? CENT’ANNI DI SOLITUDINEEE!

15 – Ti senti più un’autrice o una paziente in terapia, a causa di queste domande?

Va bene un’autrice in terapia?

16 – Un consiglio per chi volesse pubblicare il primo romanzo?

Ti faccio un esempio: per me i miei figli sono belli, simpatici, intelligenti e praticamente perfetti, ma se parlo con l’insegnante di chitarra mi dice che il bimbo è stonato, quello che fa calcio è sempre in panchina e quello grande se riporta a casa da scuola un 5 festeggiamo. Il consiglio è disarmante nella sua semplicità: fate valutare il vostro lavoro da persone esterne e, possibilmente, sincere (la maestra in pensione, la zia e l’amico che ha vinto il concorso di poesia di Collefresco non valgono) e seguite i loro consigli. Oppure fate come vi pare, alla fine il problema non è pubblicare, ma produrre un testo che susciti qualcosa (incubi, nel mio caso…).

17 – Come mai hai scelto di stare su Facebook e non su Instagram?

Con calma arriverò anche su Instagram (già essere su facebook per me è una conquista! E comunque ruba un sacco di tempo. Ricordi? Sono la solitaria, schiva ecc…).

18 – Per la copertina via dei fossi 35 hai collaborato con qualcuno?

Nel bene e nel male la copertina l’ho disegnata io. Per molti è inquietante, per altri fa schifo. E io, come al solito, imparo.

Intervista a Patrizia Scialoniultima modifica: 2023-04-29T13:58:07+02:00da pabproject
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